Quando il ciclismo si colora di rosa e torni in sella.

“Sono sempre i sogni a dare forma al mondo…” sono d’accordo con Luciano Ligabue. Quando sogni tanto qualcosa, quel qualcosa può realizzarsi. Basta volerlo con il cuore.

 

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Sono stati mesi incredibili. In cui, cercando di lasciare alle spalle un brutto ricordo, mi sono soffermata a pensare. Un ricordo che per qualche mese la notte non mi lasciava dormire e di giorno annullava la mia voglia di sorridere. Mi mancava tanto la mia bicicletta, ma la paura non mi dava tregua. Grazie all’aiuto di qualche amico che mi è stato vicino e che ha cercato in qualche modo di tenermi dentro a quel mondo fatto di ruote, bici e divise colorate, ho ritrovato la voglia di rimettermi in gioco e di tornare a sorridere.

La bici per me non è semplicemente uno sport o una moda, ma è il mio stile, la mia passione e quel mondo che mi ha cambiato la vita. Posso dire con fermezza che non ci sono solo sudore e fatica dentro a chi ama la bicicletta; ci sono sogni, traguardi, felicità e dedizione. E tanta tantissima passione.

Mentre a casa guardavo sui social gli amici pedalare, ho capito che per sentirmi ancora parte di quel mondo, dovevo impegnare la mia testa nell’organizzare qualcosa. Cosi iniziai a frequentare più di sovente uno dei miei locali preferiti in centro città; il Bike Caffè Sartoria Ciclistica. La simpatia dei baristi, l’accoglienza di Alex e il ritrovo degli amici ciclisti, mi hanno dato forza e coraggio a non mollare e a sentirmi ciclista. Cosi un giorno, mi trovai a condividere con Alex, (proprietario del locale) l’idea di organizzare qualcosa insieme. L’arrivo del Giro d’Italia che ha visto il ritorno della Maglia Rosa nella nostra città dopo 32 anni, è stata la motivazione principale del mettersi a tavolino per festeggiare questo avvenimento importante. C95D2696-6FFC-4F57-9C6E-FB700121A3E9

Alex è un ragazzo dalla mente imprenditoriale, sempre carica di idee ed è coinvolgente il suo entusiasmo nell’organizzare un evento. Inoltre attraverso il suo bar è riuscito a esprimere quello che avrei voluto creare io se avessi portato avanti l’idea di aprire il mio Bike Caffè. Cosi decido di affiancarlo nell’ideazione del nostro primo evento ciclistico: una Pink Ride, ovvero una pedalata rosa dedicata non solo alla famosa Maglia,  ma pensata per noi donne che sempre più stiamo colorando di rosa questo bellissimo sport.

Prendendo contatto con i vari brand che sostengono me e la sua attività ciclistica, riusciamo a comporre un bellissimo “Pink Ride Pack” dedicato esclusivamente alle donne. Diversi sono stati i marchi che hanno voluto supportarci sostenendo l’iniziativa tra cui: The Wonderful Socks, azienda italiana specializzata nella produzione di calze per ciclismo e running, la quale ha contribuito fornendoci di bellissime calzine rosa, dedicate al Giro d’Italia; le creme Relief gel e Light Legs di Bend36, nuovo brand di prodotti per il corpo dedicati agli sportivi, fondato dagli ex corridori Alberto Contador e Ivan Basso insieme all’esperienza imprenditoriale di Alessandro Rombelli; Mavic che ci ha fornito di alcui capi d’abbigliamento tecnici da utilizzare come premi per la lotteria, FAEMA leader mondiale nella produzione di macchine da caffè che ci ha omaggiati di tante bellissime Mug in latta smaltate di rosa e NGNM che ha supportato la realizzazione dell’evento e che ha equipaggiato tutte le ragazze di una bella borraccia, premiando infine la prima classificata del segmento sulla salita di Schignano, Pirelli attraverso la distribuzione di copertoncini e Alba Optics con un bellissimo paio di occhiali rosa come primo premio della lotteria.

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La pedalata non è stata ideata come gara, ma come “Social Ride”, cosi come oggi vengono definiti i raduni ciclistici. Il ritrovo ha avuto luogo a Como il 12 maggio, con partenza da Sartoria Ciclistica alle ore 9.30.

In partenza ero agitatissima. Con sole 2 uscite in bicicletta nelle gambe, peraltro affrontate da sola. Devo ammettere che se quei giorni che hanno preceduto la Pink Ride sono tornata in sella, è stato proprio grazie alla pedalata.

È domenica 12 mattina. Sveglia presto e colazione a casa insieme ai miei amici Elena Martinello e Jacek, figlio dell’Eroico Luciano Berruti, che da Cosseria sono venuti a trascorrere un weekend a Como. Dopo avere sistemato l’attrezzatura e le bici, ci dirigiamo in Sartoria dove salutiamo Alex, visibilmente impanicato. In preda a un po’ al panico anche noi, assembliamo e distribuiamo i pacchi Ride alle numerose donne presenti. Mi guardo attorno e vedo che sono tantissime! Quasi una quarantina, di cui una decina mancanti all’appello causa purtroppo il forte e freddo vento previsto.

Nonostante l’agitazione, c’è una bella atmosfera attorno a me che mi carica di energia positiva e che mi fa dimenticare la paura. Ho voglia di mettermi in gruppo e di tornare a pedalare!

Francamente non mi immaginavo un successo del genere. La registrazione obbligatoria su eventbrite era andata sold out con 50 donne iscritte.

Il percorso affrontato era caricato come traccia anche su STRAVA, prevedendo due percorsi. Il primo, quello più breve, da Como fino a Cerano d’Intelvi per una lunghezza di 55km; il secondo, quello più lungo, con lo scollinamento a San Fedele, per un totale di 65km.

Dopo avere preso le iscrizioni e distribuito i pacchi Ride, ci distribuiamo in “griglia” di partenza mentre Alex dà le direttive sulla pedalata. C’è anche Luca Paolini insieme a noi, ex professionista comasco che per amicizia si è aggregato tirandoci per il primo tratto. Scortate dalle moto della polizia locale fino all’ingresso di Cernobbio, iniziamo a pedalare contro vento. L’aria era davvero gelida, ma riparate dalle nostre ruote e contente di essere tutte insieme non ci accorgiamo del freddo pungente e del sole che non c’è. Con Alex al seguito, posizionato sul furgoncino di Sartoria che chiude il gruppo, arriviamo alla località S.Anna, dove ci fermiamo e allo start di Alex ripartiamo per la cronoscalata. Al via dei ragazzi, i quali ci hanno gentilmente accompagnate e sostenute, partiamo. Consapevole di non avere allenamento nè le gambe adeguate, spingo ma non troppo, cercando però di fare del mio meglio. La salita di Schignano è sempre stata la mia preferita! Vedo qualche donna agguerrita partire prima di me. Non resisto alla tentazione di provare a spingere un po’ di più, cosi mi alzo in piedi sui pedali e non accorgendomi della fatica, arrivo in cima felice. Senza alcuna pretesa di arrivare prima, ma con un buon risultato e contenta. Arrivati a San Fedele ridiscendiamo verso Argegno, dove, dopo avere ricompattato il gruppo, proseguiamo rientrando verso Como.

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C’è una gioia incredibile dentro di me. Mi volto e vedo Caterina alla mia ruota. Non c’è competizione tra noi, siamo solo contente di essere finalmente in bici insieme. Cosi come c’è Lisa, bellissima mamma ciclista olandese ed Elena, amica scoperta sui social con la quale condivido i valori di una passione che ci ha fatto incontrare. Con noi tantissime altre ragazze.

È stato molto emozionante essere tornata a pedalare insieme a tutte loro; qualcuna seguendomi su IG ha saputo la storia del mio incidente e mi ha caricata lungo il percorso di bellissime parole che porto tutt’ora con me durante le mie uscite.

Ammetto che la paura non era pronta ad uscire, ma la felicità che la bici riesce a suscitarmi era tutta ancora dentro di me e aveva solo bisogno di essere incoraggiata e condivisa.

Se doveva essere una pedalata per sole donne, sul percorso è diventata la pedalata di tutti. Strada facendo si sono uniti a noi uomini che hanno capito e rispettato il nostro gruppo rendendoci le protagoniste di una bellissima giornata.

Non c’era il sole, l’aria era gelida, eppure nessuno pare essersi reso conto.

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Ringrazio di cuore chi ne ha preso parte. Chi mi ha pedalato vicino e ha fatto il tifo per me. Chi non c’era ma avrebbe voluto esserci.

Ringrazio Alex per avermi coinvolta e aiutata a sentirmi ciclista anche quando non ero in sella e tutte le ragazze per essere state la mia motivazione.

Un grazie di cuore a tutti gli sponsor che hanno supportato me e l’evento e che dal giorno dell’incidente non hanno mai smesso di farlo.

Tutto questo è il significato principale per me di uno stile di vita in bicicletta.

Condivisione, passione e felicità!

Doveva essere una pedalata per donne ed è diventata una pedalata per tutti.

Se sono i sogni a dare forma al mondo, il sogno di tornare in bici ha dato vita a qualcosa di bellissimo che ho condiviso con gioia e che non dimenticherò.

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