Sono sincera; prima di diventare mamma l’idea di una gravidanza mi spaventava un po’, sotto diversi aspetti. Primo fra tutti l’aumento di peso, dato dall’inevitabile trasformazione della forma fisica. Non riuscivo ad immaginarmi con il pancione, convinta che la gravidanza potesse essere un limite e non una motivazione maggiore al movimento, come poi invece è stato.

Lo ricordo bene il momento in cui avevo il sospetto di essere incinta.
Ero in bici con mio marito e alla vista di una salita ho avuto un senso di nausea e stanchezza ancora prima di farla. Idem quando entrando in un bar sentii l’odore del caffè.
Dal momento in cui ne ho avuto la certezza di esserlo, non mi sono sentita spaventata, bensì contenta di pedalare e muovermi insieme a una nuova vita che stava crescendo dentro di me.
L’arrivo di Camilla non è mai stato un limite o un ostacolo alla mia vita di mamma sportiva, anzi. Già a un mese dal parto, dopo avere avuto l’ok dal ginecologo, ho ripreso gradualmente le mie pedalate, prima indoor sui rulli, poi su strada. Ora che sono trascorsi 16 mesi, sono felice di vedermi e sentirmi fisicamente in forma, anche se magari le ore di allenamento sono minori e la resistenza inferiore, il beneficio che mi dà anche nella gestione della bimba è appagante. Torno a casa dai miei allenamenti più rilassata e felice.
Chiaramente una mamma sportiva deve necessariamente avere molta più organizzazione, ma una volta conosciuti i ritmi della bimba o del bimbo si possono gestire ì propri allenamenti senza stress.
Se pre gravidanza dopo un’uscita in bici mi rilassavo sul divano, ora il defaticamento post pedalata è fatto di camminate o attività ludiche con la mia bimba e questo mi permette di avere un maggiore controllo del peso oltre che un benessere mentale migliore. I momenti trascorsi con lei sono una carica di energia positiva imparagonabili.
Non è stato però fin da subito facile tornare a fare sport, soprattutto i primi mesi con la stanchezza delle sveglie notturne, l’organizzazione con l’allattamento e il seno che mi faceva male. Però il benessere che ogni uscita mi regalava, mi ha aiutato a non demordere e a continuare.
Tornare da Camilla carica di endorfine mi ha aiutato molto nella gestione dei momenti inevitabili di sconforto e difficoltà dei primi mesi. Quando ad esempio ho scoperto di non avere latte a sufficienza, quando non riuscivo a staccarmi da lei per quel senso di abbandono che viviamo noi mamme dopo 9 mesi di gestazione. Mi sento ancora una cosa unica con Camilla, anche quando sono in bici e lei è nelle mie pedalate. Quando in discesa rallento perché la responsabilità di essere madre ti impone a prestare maggiore attenzione.
Anche la corsa a piedi è stata un’ottima ripresa. Un po’ più difficile inizialmente, cosi che ho abbinato camminate a piccole corsette e ad esercizi di GAG in casa.
Le sveglie all’alba della mia bimba mi hanno incentivato ad acquistare presso Kidsnolimits il passeggino Thule Urban Glide 2, un passeggino pratico e leggero adatto ad ogni tipo di terreno. Dotato di ruote da 16 pollici, ottime sospensioni e possibilità di bloccaggio della ruota anteriore è utilizzabile per andare a correre con il proprio bambino.
Ho potuto sfruttare quel tempo in cui la bimba non aveva voglia di dormire, per uscire a correre insieme o quando sono da sola con lei quando non ho nessuno a cui lasciarla, potendo cosi comunque allenarmi attraverso camminate veloci o corsette.

Condividere corse e camminate con mia figlia (anche nei boschi) è un’esperienza che consiglierei a qualsiasi mamma sportiva così come consiglierei il carrellino da attaccare alla bici. Ho avuto il piacere di provarlo quest’estate in Trentino Alto Adige, percorrendo 200 km in sella a una e-MTB, portando Camilla nei luoghi del cuore, dove fin da bambina andavo con i miei genitori. Vipiteno, Val di Vizze, Bressanone… fino al Monte Cavallo, a 2000 m s.l.m raggiungendo la malga Kuhalm situata sopra Telves, un bellissimo posto accogliente per famiglie con bambini, immerso nella pace dove è possibile gustare i piatti tipici della cucina tirolese e prodotti caseari di loro produzione.
Il carrellino è un’ottima soluzione per chi vuole provare a condividere le vacanze in bici con i propri bimbi. Puoi allestire l’interno a spazio gioco con un suo peluche o giochino preferito e renderlo al tempo stesso confortevole per un riposino. Rimarrai piacevolmente sorpresa quando mentre tu mamma pedalando saltelli tra radici e pietre troverai il tuo bimbo giocare, canticchiare o addormentarsi, cullato dalla strada. È stata un’esperienza cosi bella che di recente ho deciso di acquistare il Chariot Sport 2 insieme alla e-MTB modello Powerfly di Trek.
Quando io e mio marito pedaliamo con dietro la nostra bimba, si ha la sensazione di portare la propria famiglia con se e condividere qualcosa di bello con chi si ama è semplicemente meraviglioso. Basta guardare il sorriso di Camilla mentre gioca o canticchia e vederla addormentarsi rilassata che ti appaga per quello che stai facendo.
A volte sembra quasi scontato e facile vedere una ciclista/runner che anche da mamma continua a praticare sport.

Lavorando in questo settore, mi sono invece resa conto che purtroppo sono moltissime le donne che rinunciano alla loro passione sportiva per i figli, pensando di fare un gesto d’amore per loro.
Ritengo che l’esempio di noi genitori in generale e di noi mamme in particolare, valga più di qualsiasi parola.
Portare Camilla a correre con me è la condivisione di qualcosa di bello insieme e tutte le volte che mi vesto da ciclista o runner, lei mi guarda e sorride. Le piaccio vestita sportiva, forse perché mi percepisce felice tant’è che quando accendo il ciclismo alla televisione lo guarda divertita e spesso chiama ”mamma” indicando i corridori.
Sono contenta di come sia cambiata la mia visione sportiva fin dal primo giorno in cui mi sono sentita rinascere come mamma. Vivendo da sempre lo sport in maniera competitiva, ho iniziato a riscoprirlo non solo attraverso i tempi, la velocità le medie e i km, ma principalmente come relax, divertimento e gioco.
Perché anche noi genitori giochiamo ed è meraviglioso quando lo facciamo con i nostri figli.

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